Omelia (17-07-2008)
Paolo Curtaz


Molti stanno per partire in vacanza, altri, forse, stanno leggendo queste parole in spiaggia, sotto l'ombrellone, altri sono impegnati ad accogliere i turisti che sono nelle nostre comunità di mare o di montagna a tirare il fiato. Molti, la maggioranza degli italiani, lo sappiamo dalle statistiche, non andranno in vacanza, perché soli (penso agli anziani), perché non se lo possono permettere, perché ammalati... La Parola di oggi invita tutti a fare vacanza secondo il cuore di Dio. È Gesù stesso che ci invita ad andare a riposarci con lui, è lui che ci aiuta a prendere un po' di tempo per l'interiorità. Le vacanze secondo Dio consistono nello stile di vita, non nel luogo: anche i giardinetti sotto casa possono sostituire le Seychelles. A chi di voi non è successo? Di aspettare un viaggio, di andare dall'altra parte del mondo, di prepararsi con cura per poi sentire nel proprio cuore la stessa pesantezza di casa? È lo sguardo che rende attraente una vacanza, non il luogo. Di più, la vacanza è tempo privilegiato per riposare, oltre al corpo, anche lo spirito e la vita; Gesù stesso, come uno splendido tour operator, ci invita a seguirlo nei meandri dell'anima per sentire quanto siamo amati, per fare il punto della situazione, per essere più veri e più liberi. Allora, amico che starai in casa tutta l'estate, vedrai spiagge assolate e mari all'alba anche nella tua stanza, perché è nel nostro cuore la pace, non fuori da esso.