Omelia (23-07-2008)
Paolo Curtaz


Nel cuore dell'estate ci accompagna la preghiera della grande mistica Brigida di Svezia, personaggio innovatore che ricevette centinaia di rivelazioni da Cristo. Una figura di madre e di donna che affascina e interroga.

Brigida di Svezia, madre di otto figli, dopo un pellegrinaggio a Compostela e divenuta vedova, cominciò a ricevere una serie di rivelazioni da Cristo che la invitava a fondare un monastero misto retto da una badessa che sarebbe stata la rappresentante di Maria. Una visione che fu accolta con sconcerto dalla Chiesa maschilista del medioevo, e che non riuscì mai a decollare veramente e ad essere concretizzata. Le sue rivelazioni furono più volte analizzate e sottoposte a giudizio ed ebbero fra i sostenitori il non certo tenero inquisitore Torquemada. Brigida rimane un mistero, nella storia della Chiesa, con la sua esperienza mistica fortissima e destabilizzante. La Chiesa, oggi, la ricorda e la invoca valorizzando il ruolo femminile e della profezia femminile all'interno del popolo di Dio. In un mondo ancora fortemente diviso, in cui la diversità tra l'universo maschile e quello femminile non è sempre vista come una opportunità e un reciproco arricchimento, la figura di Brigida ci richiama al forte e sconcertante ruolo delle donne all'interno della logica del Regno sin dal tempo di Gesù. Agli occhi di Dio non ci sono più né uomo né donna, né giudeo né greco, ma tutti siamo uno in Cristo. Le nostre comunità si interroghino seriamente sul ruolo del femminile all'interno della Chiesa e sull'apporto specifico all'annuncio del carisma delle figlie di Eva.