Omelia (30-08-2008)
Paolo Curtaz


Ognuno nasce con dei talenti in tasca, chi più, chi meno. Questa è la buona notizia di oggi, che ci fa scoprire che ogni uomo ha valore, che ogni uomo porta in sé un tesoro, che ogni persona nasce con un compito da realizzare, lasciando fiorire e maturare in sé i semi che Dio ha piantato a piene mani. Ma, ahimé, il più delle volte passiamo il tempo ad invidiare i talenti degli altri, a voler dimostrare di avere talenti che non abbiamo, a credere alla bugia del nostro sconcertante tempo che vende i talenti a caro prezzo. Hai già scoperto qual'è il tuo talento, amico lettore? La tua virtù? Il dono che il Signore ti ha donato perché tu lo metta a disposizione della costruzione del Regno? Forse è la pazienza, o il sorriso, o la tenacia, o la speranza, o cucinare bene le uova! Talenti, all'apparenza, di scarso valore agli occhi del mondo ma che, nella logica del Regno, acquistano importanza estrema. Tutti i nostri talenti, messi insieme, fatti fruttificare, rendono presenti i cieli nuovi e la terra nuova che il Signore è venuto a creare. Concludiamo la nostra settimana e il mese di agosto con la serena certezza di avere delle qualità da donare, del bene da far fruttificare. Non importa se siamo nati per diventare premi Nobel o per diventare dei grandi geni o dei maestri spirituali, l'importante è che la smettiamo di piangerci addosso e che la finiamo di mostrarci pieni di qualità che non abbiamo, per scoprire, gioiosi, il talento da mettere a frutto!