Omelia (12-09-2008)
Paolo Curtaz


Può un cieco guidare un altro cieco? Certo che no: entrambi finiranno dritti dentro una buca, dice Gesù. Allora chiediamoci: chi guida la nostra vita? Da chi o cosa ci facciamo portare? Chi è il maestro che indirizza le nostre scelte? Il mondo ci propone opinionisti e opinioni senza sosta, modelli che ci vengono propinati ad ogni trasmissione tv, ad ogni pagina di pubblicità, ad ogni editoriale. Per esistere devi..., per riuscire puoi..., siamo tutti sedotti da una felicità che ci sfugge sempre e che alcuni, burloni, pensano di venderci a caro prezzo. Chi o cosa ci conduce? Ho paura, amici, delle guide cieche, paura che tanta sicumera nasconda il vuoto, paura che dietro i sorrisi di facciata si nasconda il nulla. L'economia non mi cambia la vita: lavoro come un ossesso per avere soldi e comprare cose di cui non ho veramente bisogno. Quanti sfoghi di giovani lavoratori accolgo, persone umiliate, provate, selezionate, che ricevono continui stimoli: devi produrre, lavorare, mettere il business al centro, riuscire, realizzare... Guide cieche che portano alla morte noi ciechi! No, amici, la fede ci dona luce, il senso del limite ci permette di capire, di vedere, di riconoscere i nostri limiti. Io non possiedo in me la ricetta della felicità, io non so cosa sia bene per me e non mi sento umiliato nel cercare fuori di me la felicità, nell'elemosinare verità, nel desiderare luce, nell'ascoltare il Maestro Gesù che mi svela il senso ultimo della vita.