Omelia (02-10-2008)
Paolo Curtaz


Ognuno di noi è affidato ad un angelo che veglia sui nostri passi. Questa semplice, simpaticissima verità di fede illumina la nostra giornata. Apriamo gli occhi del cuore per accorgerci della sua presenza!

Esistono gli angeli custodi, eccome! Come per gli arcangeli, togliere gli angeli dalla Scrittura, purificarla da tutte quelle pagine che a noi uomini maturi e smaliziati fanno sorridere, significa tradire pesantemente la logica di Dio. Come già vi ho detto, non ho nessun problema a credere che esista una dimensione nello spirito che mi supera e che non riesco a capire o a contenere con la mia intelligenza. Esistono gli angeli, e ci sono messi accanto per proteggerci, aiutarci, stimolarci, scuoterci. Amo pensare agli angeli custodi come a spiriti con personalità e caratteri diversi e - spero - meno zuccherosi delle improbabili rappresentazioni di fine Ottocento. Il problema di fondo è che restano disoccupati, il più delle volte perché non solo non rivolgiamo mai loro la parola, ma neppure ci passa per la testa di prestare loro attenzione... Scherzo sempre quando incontro qualche parrocchiano scampato ad un incidente e gli dico: «So che il tuo angelo custode è in ospedale in prognosi riservata!». Vi svelo un segreto da prete: quando devo incontrare delle persone o affrontare situazioni difficili, do un colpo di telefono al mio angelo custode finché si metta in contatto con l'angelo della persona che sto per incontrare, tanto per preparare la strada. Funziona, garantito: provateci!