Omelia (12-10-2003) |
padre Paul Devreux |
Commento Mc 10, 17-30 Questo giovane, che ha già tutto, chiede a Gesù cosa deve fare per avere anche la vita eterna. Gesù gli da una risposta che mette tutti in difficoltà, compreso i discepoli: "Và, vendi quello che hai e dallo ai poveri; poi vieni e seguimi" . Gesù insiste dicendo che è difficilissimo entrare nel regno di Dio; è difficile essere perfetti, e se questa fosse la condizione per entrarvi, io sarei nei guai. I discepoli si domandano: "E chi mai si può salvare?". E Gesù chiarisce il suo discorso dicendo: "Impossibile presso gli uomini." Questo per me è l'insegnamento di questa domenica: Nessuno si salva, perché la salvezza non è una cosa che si può meritare o comperare. La salvezza è una salvezza, è un dono, è una cosa che ricevo quando non ho più niente da dare, quando l'ultima speranza è svanita. La salvezza è Gesù che viene a cercarmi e che m'invita a lasciare tutto e a seguirlo ogni giorno, fino al giorno in cui mi convincerò a farlo un poco o del tutto, fino al giorno in cui mi renderò conto che veramente mi conviene farlo perché nella tomba mi posso portare ben poco. Lasciare tutto e seguire Gesù non è una conquista, e non è mai una scelta definitiva, perché il cuore è vagabondo e sono buone anche le cipolle d' Egitto. Lasciare tutto e seguire Gesù è una scelta da rifare ogni volta che me la dimentico, ogni volta che mi ricordo che è la via migliore, che mi rende "cento volte tanto.e la vita eterna". La salvezza è il fatto che Gesù non si stanca d'aspettarmi e d'invitarmi. "Tutto è possibile presso Dio!". |