Omelia (24-10-2008)
Paolo Curtaz


Facciamo fatica a leggere i segni dei tempi, stentiamo davvero a leggere ciò che sta accadendo alle nostre comunità e alla nostra società. Molte persone sono convinte che in Italia una massa di pecoroni segue improbabili proclami di una gerarchia ottusa e che pochi illuminati laicisti difendono i valori della libertà. Io vedo - al contrario - una maggioranza di persone con un vago senso di appartenenza al cristianesimo, ancorati ad una visione tendente al superstizioso della vita, ben contenti di essere lasciati stare nelle loro piccole sicurezze si proclama cattolica e un gruppo di persone, in minoranza assoluta, prendono coscienza della sequela del Vangelo e con, semplicità, vivono alla presenza del Rabbì Gesù. Quante cose devono cambiare nella nostra appartenenza alla fede! Linguaggio, testimonianza, stile di vita, responsabilità nelle comunità: è il tempo della notte che il piccolo resto di Israele, noi, è chiamato ad attraversare. Vi brucia dentro Cristo? Vi brucia da non poter fare a meno di pensare a lui? Vi è successo di desiderare profondamente di raccontarlo, senza fanatismi o semplificazioni, a chi vi sta accanto? Vi è successo di difenderlo in una discussione? E di essere presi in giro per le vostre convinzioni? Giudicare il tempo in cui viviamo è nostro compito, discernere i segni tempi è ciò che il Signore ci chiede per crescere nella fede. Non vi appassiona tutto questo?