Omelia (28-10-2008)
Paolo Curtaz


Simone e Giuda, due nomi di una lista di dodici, due di cui sappiamo ben poco, due del gruppo degli apostoli, il gruppo che impegna tutta la notte di preghiera di Gesù affinché la sua scelta sia in sintonia con la volontà del Padre.

Leggete l'elenco dei dodici: forse Gesù era assonnato, dopo aver passato la notte di preghiera? Avete visto che razza di gente sceglie? Nessuno di noi, credetemi, sarebbe riuscito a mettere insieme gente così diversa. Intellettuali come Giovanni con pescatori come Pietro, pubblici peccatori come Matteo il pubblicano con fedeli farisei come Bartolomeo, conservatori come Giacomo con aspiranti terroristi come Simone lo zelota, che oggi ricordiamo come santo. Gli zelati erano una setta segreta che voleva, con l'uso della violenza, liberare Israele dall'occupazione romana; con sé abitualmente portavano un coltello per uccidere qualche romano. Tra i dodici, Gesù sceglie un violento, un aspirante terrorista, che però diventerà santo. Simone verrà perforato dalla mitezza e dalla remissività del Maestro, capirà che l'amore è più forte e devastante della violenza... Rileggiamo questa pagina quando vogliamo insegnare a Dio come rifare la Chiesa. Fidiamoci della scelta del Signore Gesù quando vorremmo far diventare le nostre comunità dei club di persone devote e omologare le diverse sensibilità. Non ci siamo scelti, Dio ci ha scelto e l'unica cosa che davvero ci lega è la grande passione verso il Maestro. La Chiesa, popolo di discepoli, non raccoglie bravi ragazzi, ma raccatta chiunque si lasci chiamare, cioè noi. Stemperiamo le nostre intemperanze, allora: anche gli accesi e gli iracondi hanno un loro patrono, Simone zelota.