Omelia (17-11-2008)
Paolo Curtaz


«Passa Gesù Nazareno»: all'umanità cieca siamo chiamati, noi che abbiamo trovato in Lui, il Nazareno, la luce del cuore, ad annunciare questa straordinaria buona notizia. Passa Gesù Nazareno, quando meno te lo aspetti, quando proprio non ci pensi, quando credi che il buio sia la tua condizione normale, proprio allora irrompe il Signore, si ferma, ti guarisce. Ecco cos'è il cristiano: colui che avverte gli altri del passaggio del Rabbì, colui che racconta agli altri, accecati, la presenza del Maestro. Non siamo noi a dare la luce, né siamo noi a salvare: il Signore salva, lui dona luce, lui ci ha salvati. E non prendiamocela con chi è nelle tenebre, non importa l'origine della cecità, piantiamola di pensare che se uno è nei guai - in fondo - se l'è andata a cercare. Se abbiamo avuto la straordinaria opportunità di essere illuminati è per grazia, mai per merito. Aiutiamo, semplicemente, i fratelli che sono nel buio della disperazione, diciamo loro: «Passa Gesù Nazareno», passa nella vita di ogni uomo, passa senza porre condizioni, passa nella totale ed assoluta libertà, passa e dona luce, fa rialzare, dona dignità e la forza di ripartire. Stiamo vigili, fratelli, perché davvero il Signore passa nelle nostre vite. Con questo spirito iniziamo la giornata, con questo spirito viviamo la settimana. Che il Signore non ci trovi mai distratti od occupati a fare altro!