Omelia (01-11-2010)
don Alberto Brignoli
Pregate per noi!

"Beato te che hai la possibilità andare in vacanza!".
"Beata te che hai un marito e dei figli d'oro!".
"Beato lui che si può permettere una macchina nuova!".
"Beato quello che ha vinto al Superenalotto!".
"Beati voi che avete i nonni che vi tengono i bambini!".
...e via di seguito, a definire "beati" coloro che hanno qualcosa che noi non possiamo avere o che possono fare qualcosa che noi non possiamo fare... Ma se anche solo avessimo l'opportunità di fare o di avere certe cose, gli faremmo vedere noi come si fa ad essere felici, a quelli lì!
Un misto di complimento, di rassegnazione, di sogno, ma soprattutto di invidia, ci accompagna quando definiamo "beati" coloro che sono, in una determinata situazione, diversi da noi. Diversi, questa volta non perché "inferiori", bensì perché "migliori" di noi, perché "messi meglio" di noi...
...messi meglio di noi...
A me, personalmente, c'è qualcosa che non quadra tra la nostra concezione di "beati" e le parole del Vangelo di oggi...Non sono proprio così convinto che i "beati" del nostro frasario quotidiano e quelli che Matteo descrive come usciti dalla bocca di Gesù possano coincidere.
"Beati voi che state piangendo"? Ci vuole un bel coraggio ad andare a dire così a dei familiari che hanno perso un figlio in un incidente stradale, oppure in una missione "di pace" in Afghanistan, o mentre andava alla ricerca di funghi nei bellissimi boschi autunnali...
"Beati voi che attendete giustizia"? Beati chi? Beati i genitori di una ragazza uccisa in casa di parenti senza sapere bene - e forse mai lo si saprà - da chi? Beati i familiari di gente morta nelle stragi impunite, depistate, dimenticate? Beati quelli che hanno perso il posto di lavoro a causa di un'economia di mercato senza scrupoli?
"Beati i perseguitati"? Beati i cristiani del Kashmir, della Cina, del Sudan o del Libano, colpevoli solo di professare una religione che non piace a tutti? Beati i dissidenti politici di tutti i regimi totalitaristi? Beate le minoranze etniche della Birmania, del Tibet, del Nord America e dell'Amazzonia, per essere nati là dove alcuni benpensanti ritengono che non dovevano nascere?
Sarebbero questi, i "beati" del Vangelo? Mi viene voglia di dire "no", che io non ci sto a questa idea di beatitudine... Non sarò "beato" come coloro che invidio perché hanno di più, ma per lo meno non mi si prenda in giro dicendomi che sono "beato" se mi insulteranno, mi perseguiteranno e parleranno male ingiustamente di me! Che razza di "beatitudine" è questa?
Poi, però, guardo bene alla composizione di quel gruppetto del "G-8" del Vangelo di oggi, e noto che insieme ai tre "disgraziati" di prima, ci trovo anche gente buona, ma buona davvero! Poveri in spirito, miti, misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace..."Beati", forse, secondo la logica umana neppure loro lo sono: almeno, non mi pare che tutti li stiano invidiando per ciò che essi hanno e gli altri no!
Vuoi vedere che i "beati" del Vangelo di oggi non vuole dire che siano gli "invidiati" da tutti per ciò che hanno o ciò che possono?
Vuoi vedere che "beati", oggi, sono proprio quelli che di solito nella vita non lo sono affatto?
Vuoi vedere che, a partire da quel giorno sulla montagna di Galilea, quelli che la vita ha schiacciati e messi da parte sono "beati" perché c'è qualcuno che li ama?
Conoscendo il cuore di Colui che ha pronunciato questa bella poesia e che ha avuto il coraggio di proclamare "beati" (cioè "felici" perché vicini a Dio) e quindi "santi" tutti quelli che la vita ha reso "disgraziati" e "poveretti", e li ha messi insieme, nella beatitudine e nella felicità, a coloro che agli occhi di Dio contano non perché "hanno" e "fanno", ma perché "sono", allora oggi mi vien voglia di riscrivere le pagine dei quotidiani, di prenderle in mano e dipingerle di luce, e di recitare le litanie che durante l'anno nessuno recita, ma che almeno una volta l'anno la Chiesa ci invita a proclamare, a recitare, ma soprattutto a contemplare.
Santi e beati poveri, che non avete avuto niente di ciò che la vita ritiene indispensabile, che vivete con meno di un euro al giorno, che non avete un tetto semplicemente perché non avete quattro mura su cui appoggiarlo, ma che avete la chiave per aprire la porta d'ingresso al Regno dei cieli: PREGATE PER NOI!
Santi e beati afflitti, in lacrime per un figlio ucciso, per un malato terminale in casa, per un posto di lavoro che non c'è più, per un matrimonio andato in frantumi; voi che troverete qualcuno disposto ad ascoltarvi e consolarvi: PREGATE PER NOI!
Santi e beati miti, che non alzate mai la voce, né in piazza per un comizio né dalle poltrone di un palazzo, che non reagite se qualcuno approfitta della vostra bontà, che rischiate pure di apparire stupidi e ingenui agli occhi del mondo, che vi farete fregare nel dividere l'eredità con i vostri parenti, ma che erediterete la terra: PREGATE PER NOI!
Santi e beati desiderosi di giustizia, che non saprete mai chi vi ha fatto del male, e che anche se lo saprete li vedrete sempre farla franca, ma voi continuate a sperare, perché sapete che la giustizia di Dio tarda, ma arriva ed è inappellabile: PREGATE PER NOI!
Santi e beati misericordiosi, che perdonate in maniera incondizionata anche a chi vi ha distrutto la famiglia, perché sapete che l'odio e la vendetta non portano da nessuna parte, e che un giorno potreste essere voi ad avere bisogno di misericordia: PREGATE PER NOI!
Santi e beati puri di cuore, che vedete il bene anche nelle situazioni più infernali, che non conoscete la malizia e non riuscite a capire nemmeno i discorsi più sconci, che avete negli occhi uno sguardo talmente limpido da riuscire a vedere Dio: PREGATE PER NOI!
Santi e beati operatori di pace, che fate di tutto per non mettere mai la parola "fine" a un tentativo di dialogo, che siete così privi di libertà da non avere nemmeno la possibilità di andare a ritirare un Premio Nobel, che condannate qualsiasi tipo di violenza, da qualsiasi parte venga, che non fate del folklore, ma siete davvero pacifisti "dentro", perché avete Dio per Padre: PREGATE PER NOI!
Santi e beati perseguitati da coloro che pensano, così, di fare del bene alla società, e magari addirittura di dare gloria a Dio; che dovete fuggire da un pezzo di terra a un altro per lasciare spazio agli interessi dei potenti, che siete insultati per il colore della pelle o per la storia ombrosa del vostro popolo, che pagate ingiustamente per le colpe di molti altri e che - ad ogni modo - avete pure voi, come i poveri, l'accesso al Regno di Dio: PREGATE PER NOI!
Pregate per noi, sempre: soprattutto quando siamo talmente presi dalle cose della vita che, purtroppo a volte senza nemmeno accorgerci, vi facciamo del male oppure passiamo in parte a voi e non vi degniamo neppure di uno sguardo. Aspettateci là, dove tutti siamo destinati a giungere, un giorno: perdonateci, e per favore, non chiudeteci la porta in faccia.