Omelia (02-11-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Questa è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Come vivere questa Parola? Più volte Giovanni, nel suo vangelo, richiama al dono della vita eterna ricollegandolo alla per-sona e all'opera redentiva di Gesù, portata a compimento in piena adesione alla volontà del Padre. Ne emerge, senza possibilità di dubbio, l'immagine di un Dio-Amore che, non solo non vuole la morte del peccatore, ma interviene attivamente perché questi possa accedere alla pienezza della vita. È per questo che Egli ha mandato il Figlio suo, ed è per questo che Gesù si consegna quale Pane di vita sulla croce e nell'Eucaristia. Un dono offerto, non imposto, perché procedente dall'amore che sussiste solo là dove c'è libertà. La sua accoglienza coincide con l'accoglienza di Dio che nel Figlio rivela il suo volto di Padre. Chi vede il Figlio e crede, cioè aderisce alla sua persona in una relazione che Gesù stesso assimila a quella del tralcio saldamente ancorato alla vite, non può che fruire di quel flusso vitale che dal tronco si trasmette a ogni più piccolo tralcio. Restare innestati in Cristo è partecipare della sua stessa vita: vita divina, vita di risorto e, quindi, vita che non tramonterà mai. Un dono riservato al futuro, come lascerebbe intendere una lettura superficiale del versetto citato? Tutt'altro! La vita eterna inizia nel nostro oggi. La resurrezione finale non sarà, allora, soltanto un fatto individuale: io, questa mia carne risorgerà, ma insieme ai miei cari e all'intero genere umano che nel Cristo totale raggiungerà finalmente quell'unità verso cui tutta la creazione si protende. Nella mia pausa contemplativa mi metterò in comunione con i miei cari e con quanti mi hanno preceduto nel superare la barriera del tempo. Chiederò loro di farsi miei compagni di viaggio perché lungo il cammino non perda di vista l'impegno di fare unità con tutti. Ti affido, Signore, quanti hanno già varcato la soglia dell'eternità e ora vivono immersi in te, nell'abbraccio del tuo amore. La voce del Papa È doloroso il distacco dai propri cari, è un enigma carico di inquietudine l'evento della morte, ma, per i credenti, comunque esso avvenga, è sempre illuminato dalla "speranza dell'immortalità". Benedetto XVI |