Omelia (12-02-2009)
Paolo Curtaz


Episodio imbarazzante e certamente autentico, visto che è citato anche da Matteo. L'atteggiamento di Gesù, specie in Matteo è davvero imbarazzante: Gesù non si cura del dolore di questa donna pagana, facendo pensare ad una forte connotazione razzista del suo agire. Non è così: Gesù sfida questa madre che cerca il miracolo, non la fede, che si rivolge al santone di turno, non al Rabbì di Nazareth. Il Signore tace di fronte ad una preghiera interessata rivolta da persona che si disinteressano di Dio salvo prenderlo per il bavero quando qualcosa non funziona... Eppure, alla fine, il Signore si commuove, apre il proprio cuore alla risposta di questa donna disposta a mettersi in discussione, disposta ad ammettere di essere interessata più alla salute della figlia che alla predicazione del Nazareno. Splendido Signore che ci tratti da adulti, che ti lasci commuovere, che non hai paura di aiutarci a crescere! Forse la nostra preghiera resta inascoltata perché un po' magica, poco cristiana... Chiediamo al Signore di avere pietà di noi e di insegnarci a pregare. Scoprendo la vastità del cuore di Dio, come direbbe san Paolo, diventeremo capaci fare ogni cosa grazie alla forza interiore che ci proviene dal Signore.