Omelia (01-11-2010) |
don Luca Orlando Russo |
Beati voi... Di solito, quando si parla di santi tra noi se ne parla come se fossero dei marziani, dei personaggi da venerare, da mettere sull'altare, su di un piedistallo molto in alto, distanti da ciascuno di noi. In fondo questo meccanismo così sottile ha un solo obiettivo: la vita dei santi è talmente straordinaria al punto che non mi riguarda, non mi interessa. Il santo alla fine più è straordinario più è venerato e guai a chi si permette di guardarlo con un po' più di realismo, a chi magari si permette di dire che anch'egli è un peccatore e che talvolta ha avuto un carattere così difficile fino a non andare d'accordo con nessuno. Oggi, con questa solennità, vogliamo smontare questo meccanismo e riportare la santità tra noi. Non è una forzatura quella che vogliamo fare. La santità, infatti, è caratteristica peculiare di Dio, solo Dio è Santo, anzi Egli è tre volte Santo. Nell'Antico Testamento la santità è quella caratteristica tipica di Dio che lo distingue da tutto ciò che è tipico dell'uomo, il suo limite. Dio è Onnipotente, Onnisciente, Somma Giustizia, Sommo Bene, Dio è Totalmente altro. Per dire tutto questo l'Antico Testamento dice che Dio è Santo. Eppure della Sua Santità Dio ci fa partecipe, Egli la condivide con noi. Dio non è geloso della sua santità, ma la condivide con tutti coloro che sono disposti ad accoglierla. I Santi, quelli canonizzati dalla Chiesa e quelli che non canonizzati, sono come ciascuno di noi e ciò che li differenzia da chi non è santo è solo l'aver accolto nella loro vita la santità di Dio e aver fatto di tutto affinché la santità di Dio non trovasse ostacoli nella loro vita. I Santi hanno accettato di cercare Dio con tutte le loro energie, hanno camminato sulla Parola del Signore e hanno scoperto la beatitudine dei poveri che pongono nel Signore il loro sostegno. I Santi, uomini e donne come me e come te che mi stai leggendo, non hanno mai smesso di dubitare che Dio ha inviato il suo Figlio per i malati e non per i sani, per i peccatori, desiderosi di scoprire il segreto di una nuova vita, e non per quelli che si trincerano dietro la loro pseudo-giustizia. I Santi hanno accolto la buona notizia del vangelo, hanno accolto la "forza dell'amore"scaturita dalla morte e dalla risurrezione di Gesù. Da questo amore si sono lasciati amare e, forti di questo amore, hanno "testimoniato" la bellezza e la libertà di "perdere" la vita per amore. Chi sa che non piaccia anche a noi riscoprire e far crescere quel germe di santità seminato in noi il giorno del nostro battesimo. Io me lo auguro e ve lo auguro. Buona festa! |