Omelia (25-03-2009) |
Paolo Curtaz |
Oggi rileggiamo l'incontro di un misterioso e garbato angelo che parla alla pari con una ragazzina di Nazareth e scopriamo la grandezza del pensiero di Dio. Perché in quella minuscola casa di questo minuscolo paese accade Dio. Dio sceglie di farsi uomo, parole, lacrime, sorriso, tono di voce, sudore e necessita di un corpo, abbisogna di una madre. Dio non vuole la moglie dell'imperatore, o un premio Nobel per la medicina, non una donna manager dinamica dei nostri giorni, la piccola adolescente Maryam Dio sceglie e a lei chiede di diventare la porta d'ingresso per Dio nel mondo, tutto lì. Dio sceglie Nazareth e, a Nazareth, sceglie Maria. E a Nazareth, per trent'anni, Dio si nasconde nella quotidianità più semplice: bambino, adolescente, giovane falegname, come suo padre. Quanto parla questo assordante silenzio! Quanto dice di Dio questa sua scelta! A noi, che sempre cerchiamo il plauso e la visibilità, l'efficienza e la produttività, Dio dice che la sua logica è diversa. Dio non ha bisogno di grandi mezzi per salvare il mondo, non cerca grandi protagonisti della Storia, egli vuole me. Animo, fratelli! Quando pensiamo di avere sbagliato la vita, di non avere avuto sufficienti opportunità, quando non siamo soddisfatti dei nostri risultati o siamo travolti dall'assordante incitamento di chi ci grida: "devi riuscire", pensiamo a Nazareth, a questo modo di operare che ci sbalordisce e ci incanta. Dio ha bisogno di me, oggi, della mia piccola vita per essere presente in questo mondo che langue. |