Omelia (03-04-2009)
Paolo Curtaz


Gesù dice delle cose sgradevoli e quindi lo lapidiamo. È sempre stato così e così sarà sempre. Oggi, tenero, il mondo è molto più sottile: Gesù non lo lapidiamo, anzi diciamo che è un bel tipo, da lapidare sono i cristiani. E quando poi i cristiani sono lapidati per davvero (chiedetelo agli amici cristiani dell'India o dell'Iraq) allora diciamo che da lapidare o da far tacere sono i prelati e vari ammennicoli. È così difficile da accettare il Vangelo? Pare proprio di sì... Gesù sta per essere lapidato perché si prende per Dio. Non dobbiamo mai dimenticarci questa scomoda verità: Gesù ha preteso di avere un rapporto unico col Padre, diverso da quello che noi riusciamo a stabilire. Egli è il rivelatore del Padre, ha coscienza di essere inviato dal Padre. Gesù non è solo un grande uomo, egli ha preteso di essere il Figlio di Dio. E Gesù argomenta: nella Scrittura si parla di una progressiva divinizzazione dell'essere umano. Noi oggi capiamo che se Dio è diventato uomo è perché l'uomo diventi come Dio. Il cammino di quaresima che abbiamo compiuto ci porta proprio a prendere consapevolezza della nostra immensa chiamata a partecipare della gloria di Dio...