Omelia (16-04-2009) |
Paolo Curtaz |
I discepoli di Emmaus riferiscono di avere visto il Signore e, subito, il Signore appare alla comunità dei discepoli radunati e porta loro la pace. Se e quando incontriamo il Risorto, il primo desiderio che nasce nel nostro cuore è quello di annunciarlo, di portarlo agli altri, di annunciarlo. E accade che, parlando della nostra esperienza Gesù risorto, misteriosamente, appare. È accaduto a me, forse è accaduto anche a voi: mi sono avvicinato alla fede affascinato dalla testimonianza di un prete che aveva incontrato Gesù nella sua vita. E la sua testimonianza ha acceso un fuoco che, ad oggi, ancora non si è spento. La fede si comunica in questo modo, amici. Certo: è Dio che dona le fede, è sua l'iniziativa di rivelarsi, ma è attraverso la testimonianza appassionata di qualcuno che scatta in noi il desiderio di cercare colui che ci cerca. Se le nostre comunità cristiane languono, stanche e affaticate, non è proprio perché non hanno veramente fatto esperienza del risorto? E siamo poco credibili come chi parla di un evento che qualcuno gli ha raccontato di avere sentito da qualcun altro? Ascoltiamo col cuore spalancato chi ci parla del Risorto, cerchiamo le tracce della sua presenza nei cuori di coloro che dicono di averne fatto esperienza. |