Omelia (22-04-2009)
Paolo Curtaz


Esiste una visione demoniaca di Dio, una visione spontanea, inconscia, che ci fa intuire l'esistenza e la presenza di Dio ma che, troppo spesso, si coniuga anche con le nostre paure e le nostre inquietudini. Dio c'è, d'accordo, ma è incomprensibile, bizzarro, lunatico. Potrebbe rendermi felice, ma non lo fa. Col volto corrucciato aspetta solo che io cada in qualche tranello per potermi mettere in castigo. Molti, anche cristiani! La pensano in questo modo terribile, nonostante Gesù, nonostante duemila anni di cristianesimo (che non sempre ha saputo contestare questa terribile visione di un Dio più giudice che padre). Gesù a Nicodemo e a noi dice: non è così. Dio desidera con tutte le sue forze la salvezza degli uomini, vuole fortemente che il mondo si salvi e diventa uomo per facilitare questa salvezza. Il dramma, però, è che l'uomo può drammaticamente rifiutare la luce, può assecondare la parte oscura e tenebrosa che ha in sé, può compiere il male in modo assoluto. No, Dio non è un gendarme pronto a coglierci in fallo, ma un padre che veglia sui propri figli, con rispetto e pazienza, desiderando per loro il bene, ma lasciandoli nella libertà di poterlo rifiutare...