Omelia (09-05-2009)
Paolo Curtaz


Esiste un legame intimo, unico, assoluto fra Gesù e il Padre. Anche Gesù, nella sua umanità, prende consapevolezza di essere unito al Padre in un modo unico e straordinario: le cose che Gesù dice di Dio non sono l'intuizione di un grande uomo di fede, ma la manifestazione dell'assoluto di Dio, la sua parola definitiva. Perciò Gesù spiega a Filippo che chi lo ha visto ha visto il Padre. Noi guardiamo Dio attraverso lo sguardo del Signore Gesù. Perché, allora, dopo tanto tempo, continuo ad incontrare dei sé dicenti cristiani che, quando parlano di Dio, me lo dipingono in maniera orrenda e lontana anni luce dal vangelo? Perché ancora il popolo cristiano fatica a convertirsi al vero volto di Dio che Gesù solo ha potuto manifestare in maniera autentica e definitiva? Paolo sperimenta ad Antiochia, per la prima volta, la gelosia dei suoi fratelli nella fede: non accettano il successo della sua predicazione. Questa inattesa reazione svela a noi quanto possiamo essere chiusi e ottusi nell'accogliere la novità del Regno, convinti di possedere la verità tutta intera. Ma questo fallimento apparente, diventa occasione per lo Spirito di allargare l'annuncio ai non ebrei, a noi. La Parola non subisce mai sconfitte!