Omelia (22-05-2009) |
Paolo Curtaz |
Gesù (tenero!) incoraggia i suoi apostoli frastornati dalle sue parole. Non sanno che Gesù sta per essere consegnato, non immaginano neppure quanto sta per accadere e Gesù, invece di preoccuparsi di sé, si preoccupa per loro. Saranno travolti, scossi, messi a dura prova, subiranno le doglie di un parto spirituale travagliatissimo, ma ne usciranno pieni di gioia e di forza, senza bisogno di ulteriori conferme. La croce rappresenta un punto di svolta nell'esperienza dei discepoli: il trauma che ne subiranno permetterà loro di entrare definitivamente nella fede adulta nel Signore Gesù risorto. Anche noi discepoli possiamo attraversare momenti di prova (anche molto dura!) nella vita e nella fede. Lutti, malattie, eventi infausti, scelte sbagliate possono gettarci nello sconforto e nella confusione. Il Signore ci incoraggia leggere questi eventi in una prospettiva di fede: ogni parto è doloroso! Molti di noi escono da questi eventi purificati, cambiati, più autentici. Il Signore ci incoraggia a non impaurirci delle doglie del parto, ma ad affidarci a lui. Quando avremo fra le braccia una vita nuova, un nuovo modo di guardare a noi stessi e gli altri, non ci ricorderemo più del dolore! |