Omelia (23-05-2009)
Paolo Curtaz


Gesù svela in maniera definitiva la sua identità, confida ai suoi il suo ruolo e la sua funzione: egli è il rivelatore del Padre, colui che parla del Padre, e lo fa con autorevolezza perché è il figlio stesso di Dio. Agli apostoli dice di rivolgersi al Padre a nome suo, propone una specie di raccomandazione, suggerisce di osare un'intimità nei confronti di Dio che mai avremmo immaginato... Siamo talmente abituati ad avere a che fare col Padre che ci scordiamo, spesso, che la famigliarità che abbiamo con Dio ci deriva proprio dalla conoscenza di Gesù! Parliamo alle persone che oggi incontreremo del vero volto di Dio, così lontano dallo sgorbio che, spesso, portiamo impresso nel nostro cuore! Aquila e Priscilla, oriundi di Roma, parlano di Gesù ad Apollo, figura che diventerà centrale nella primitiva comunità, infervorato seguace del Battista, e lo aiutano a portare a compimento la sua idea di Dio. Anche noi, come loro, specialmente le coppie!, siamo chiamati a portare a compimento l'idea di Dio nei tanti fratelli e sorelle che incontreremo, cristiani ancora da portare alla piena maturità, alla definitiva comprensione del mistero di Dio.