Omelia (25-05-2009)
Paolo Curtaz


«Adesso è tutto chiaro!». Tenerissimi e ingenui apostoli, che pensano di avere capito tutto e che, invece, ancora devono capire col cuore sanguinante, capire con la vita, attraverso la croce, che non possiamo dire di credere prima di avere attraversato il deserto della prova! Certo, è giusto, doveroso, utile nutrire la propria interiorità, la propria vita di preghiera, la propria conoscenza delle Scritture, la propria partecipazione alla comunità... Ma solo quando attraversiamo il deserto della prova, quando sperimentiamo il silenzio di Dio, quando saliamo con Cristo sulla croce, possiamo capire se crediamo davvero o meno. Meglio stare in silenzio, allora, dimorare nell'umiltà, affidarsi. No, non sappiamo se siamo in grado di superare la tentazione e la prova. Ci affidiamo al Signore Gesù, nostro Maestro, che è passato attraverso il crogiuolo della grande tribolazione e prega per noi. Nel momento della fatica invochiamo con forza lo Spirito Santo che ci illumini, che ci aiuti a conservare la fede. Ancora oggi, purtroppo, molti si comportano come gli efesini incontrati da Paolo che non hanno neanche mai sentito dire che ci sia uno Spirito Santo!