Omelia (31-05-2009)
Paolo Curtaz


Consapevole della fragilità e ottusità dei suoi (e di noi) Gesù dona lo Spirito, colui che ci guida alla verità tutta intera. Rischiamo di fermarci alla verità parziale, alla nostra piccola verità, anche di fede.

Oggi chiediamo allo Spirito di prendere in mano la nostra vita e di condurci verso la pienezza della conoscenza di Dio. Senza lo Spirito saremmo morti, esanimi, spenti, non credenti, tristi. Lo Spirito, discreto, impalpabile, indescrivibile, è la chiave di volta della nostra fede, ciò che unisce tutto. Lo Spirito, già ricevuto da ciascuno nel Battesimo, è colui che ci rende presente qui e ora il Signore Gesù. Colui che ci permette di accorgerci della sua presenza, che orienta i nostri passo a incrociare i suoi. Siete soli? Avete l'impressione che la vostra vita sia una barca che fa acqua da tutte le parti? Vi sentite incompresi o feriti? Invocate lo Spirito che è Consolatore che con-sola, fa compagnia a chi è solo. Ascoltate la Parola e faticate a credere, a fare il salto definitivo? Invocate lo Spirito che è Vivificatore, rende la vostra fede schietta e vivace come quella dei grandi santi. Siete rosi dai sensi di colpa, la vita vi ha chiesto un prezzo alto da pagare? La parte oscura della vostra vita vi ossessiona? Invocate l'avvocato difensore, il Paracleto, che si mette alla nostra destra e sostiene le nostre ragioni di fronte ad ogni accusa.