Omelia (01-06-2009) |
Paolo Curtaz |
Gesù è alla fine della sua missione: si rende conto che la sua strategia non ha funzionato. Le folle lo hanno seguito, all'inizio, ma passato l'entusiasmo se ne sono andate: è troppo esigente questo Rabbì, e l'invasore romano è ancora al proprio posto. Forse aveva ragione l'avversario, nel deserto, all'inizio del ministero: l'uomo ha bisogno di miracoli, vuole un Dio da adorare, da servire, non un Dio che ti responsabilizza e ti chiede collaborazione. Gesù è sconfortato, davvero pensava di riuscire a convertire Israele e, con essa, l'umanità, mostrando il volto sorridente del Padre. Ma non è andata così, affatto. Con la stridente parabola dei vignaioli omicidi, Gesù profetizza la conclusione del suo percorso: gli i malvagi lo uccideranno, pensando, così, di diventare eredi. Fino in fondo andrà il Signore, fino all'ultima, tragica conseguenza delle sue parole, del suo agire: non fuggirà, non manifesterà la sua potenza, non griderà, né alzerà il tono. Ma si donerà, senza condizioni, si consegnerà nelle mani degli uomini per testimoniare la verità delle sue parole. Che, all'inizio di questa settimana, non lasciamo cadere neppure una delle parole del Maestro, noi che abbiamo la fortuna di lavorare nella sua vigna... |