Omelia (04-06-2009)
Paolo Curtaz


Dopo i sadducei di ieri, ecco uno scriba. Uno che ha studiato bene la Torah, e che resta affascinato dalla risposta di Gesù. E osa: quale il più grande dei comandamenti? Gesù ha davanti a sé decine di risposte, come facevano i rabbini nelle scuole, e va diritto al cuore del problema: il primo comandamento è: ama e lasciati amare. Dio ci chiede di fare esattamente ciò che desideriamo nel profondo di noi stessi, di osare, di volare, di sognare. Ama. Chi non lo desidera? Chi non lo vuole? E Gesù insiste: ama Dio al meglio delle tue forze (e noi tutti a lamentarci che non riusciamo ad amare perfettamente!), ama il prossimo dell'amore che ricevi da Dio, ama te stesso in modo da essere libero di amare. A volte ci dimentichiamo che la fede ha a che fare con l'amore. Preferiamo rinchiuderla nell'angusto recinto della legge o della morale, preferiamo svaporarla nei ragionamenti e nella teologia. Gesù è diretto, deciso, splendido: ama. Lo scriba è pieno di stupore, fa i complimenti a Gesù. Forse intuisce che non basta leggere e studiare, sapere e conoscere. Occorre far calare la Parola nelle parole. Ama, fratello che leggi. Come riesci, male, zoppicando, ma ama, se vuoi conoscere Dio.