Omelia (08-06-2009)
Paolo Curtaz


Mosè è salito sul monte per poi scendere con le tavole della Legge. Gesù scende dalle colline che circondano il lago di Tiberiade per riscrivere la nuova Legge. E inizia proclamando le Beatitudini, la Carta Costituzionale del Regno di Dio, una delle più belle pagine della letteratura, come affermava Gandhi. Gesù proclama beati coloro che vivono situazioni di sofferenza, di persecuzione, di afflizione. Ma conservano la speranza, custodiscono la mitezza, si schierano con la logica di Dio. Pagina devastante, inquietante, impossibile da vivere se non alla luce dello Spirito ricevuto con abbondanza. Gesù chiede, perché lui per primo vive queste beatitudini, mistero dell'assolutezza di Dio, follia del superamento di ogni limite, di ogni ragionevolezza, di ogni umano buon senso. Beati noi, se riponiamo totalmente in Dio la nostra fiducia, nonostante tutto. Beati noi se, leggendo ancora questa pagina, siamo invasi dalla nostalgia di diventare migliori. Beati noi se abbiamo ancora il coraggio di seguire Gesù, nuovo Mosè. Sia questa pagina a illuminare la nostra settimana, a renderci immagine delle Trinità mite, povera, donata, ostesa.