Omelia (23-06-2009)
Paolo Curtaz


Siamo chiamati a giudicare con benevolenza, come fa Dio, ad essere autentici e sinceri, semplici come colombe. Ma attenti a non farci sbranare dai porci. Gesù è sottile, nel suo ragionamento: ci sono persone che non capiscono questi doni, che non colgono il valore delle perle dell'amicizia e dell'autenticità, del discepolato e della luce interiore, evitiamo di sprecare tempo. Quando ero giovane, trovavo questa Parola di Gesù severa ed eccessiva. Ora, con qualche capello bianco in testa e molta esperienza nel cuore, so che ha perfettamente ragione. Ci sono persone che solo in apparenza vogliono convertirsi, aderire al vangelo, ma che, invece, nascondono (anche a loro stessi!) altre finalità. Ho visto comunità parrocchiali sbranate dai porci, da persone abitate da sentimenti di acredine e di rabbia, di malanimo e di invidia. Sappiamo discernere bene, per sapere a chi confidare i tesori inestimabili del vangelo, non corriamo il rischio di gettare le perle nel fango! E non lasciamoci traviare o aggredire dal giudizio degli altri: chi ha scoperto il proprio valore alla luce della Parola, non deve lasciare che il fango sporchi la perla preziosa della sua luce interiore.