Omelia (30-06-2009) |
Paolo Curtaz |
Perché temiamo, uomini di poca fede? Il Signore è con noi sulla barca della Chiesa che deve attraversare il mare della storia, fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, e che deve sempre e solo affidarsi al suo Maestro. Perché temiamo, uomini di poca fede? Il Signore è con noi, sulla barca della vita, anche quando le cose vanno male (o malissimo) e abbiamo l'impressione di affogare a causa degli eventi o dei nostri limiti o della malasorte. Perché temiamo, uomini di poca fede? Il Signore non ci ha forse mostrato più e più volte che sa fare il suo mestiere? Certo, tutti noi vorremmo il mare piatto come una tavola, ma non è sempre così. La tempesta ci insegna anche a navigare fra le onde, ad imparare quando uscire con la barca o a starcene rintanati in casa! Perché temiamo, uomini di poca fede? Il Signore è presente, anche se a volte pare che dorma. E noi a faticare e a sbuffare, consapevoli di essere dei marinai di acqua dolce (e dire che ci pensavamo navigatori capaci di attraversare gli oceani in solitaria!), finalmente capaci di riconoscere i nostri evidentissimi limiti... Perché temiamo, uomini di poca fede? |