Omelia (15-07-2009)
Paolo Curtaz


Corazim e Betsaida rifiutano il vangelo, così come fanno i devoti farisei, i saccenti scribi e i sadducei conservatori. Chi accoglie l'annuncio, invece, sono i poveri, i reietti, gli ignoranti, normalmente guardati con disprezzo dalla classe sacerdotale del paese. Gesù è stupito di questa novità, non si capacita del rifiuto del suo popolo, ma si consola dell'accoglienza che gli riservano gli umili, e si compiace col Padre, esulta nello Spirito, dà lode al Dio di Israele. Che bello, amici! Se, nella vita, sono gli arroganti a vincere, gli splendidi, i sani, i senza scrupoli, i saccenti, nel Regno, invece, capiscono tutto gli sconfitti, i perdenti, i miseri. Non perché tali, ma perché aperti e disponibili all'annuncio di Dio, perché spogliati da ogni attesa, da ogni malizia. Anche noi, guardandoci attorno, diamo lode al Padre perché ha rivelato a noi, miseri, l'assoluto del Regno. E sia l'attenzione agli ultimi la cifra che caratterizza le nostre parrocchie, i nostri movimenti. E chiediamo per noi la semplicità del cuore, l'umiltà, per potere, anche noi, fare esperienza della beatitudine nello Spirito e far gioire il signore Gesù per la nostra conversione...