Omelia (25-07-2009)
Paolo Curtaz


Prega con noi, oggi, Giacomo il maggiore, figlio di Zebedeo e di Maria Salome, fratello di Giovanni l'evangelista, nato a Betsaida, divenne uno dei principali confidenti di Gesù, assieme a suo fratello e a Pietro.

È detto "il maggiore" per distinguerlo dall'altro apostolo che sarà capo della comunità cristiana di Gerusalemme. Gesù lo ha voluto con sé nei momenti più delicati della sua missione: in alcuni dei principali miracoli, al Tabor, nella preghiera al Getsemani. Pescatore di Betsaida, fratello del più mistico Giovanni, doveva avere un bel caratterino, se nel gruppo dei dodici era soprannominato, assieme a suo fratello, boanerghes, figlio del tuono! Sarà il primo degli apostoli ad essere martirizzato, sotto Erode Agrippa, intorno al 43/44. Secondo la tradizione, le sue spoglie, traslate, furono ritrovate nell'epoca di Carlomagno e, in seguito, deposte a Compostela nella basilica costruita nel 1075. Luogo di pellegrinaggio fra i più famosi al mondo (non scordiamoci che Gerusalemme per un lungo periodo fu inaccessibile!), Compostela è tornata ad essere, in questi tempi, meta di pellegrinaggi, specialmente per i più giovani, che hanno riscoperto che la vita e la fede sono un percorso. E questo ci ricordi Giacomo, oggi: egli che ha avuto la fortuna di vivere una parte della sua vita nella profonda intimità con Cristo e che ha pagato con la vita la sua fedeltà, ci aiuti nel pellegrinaggio terreno che ci porta verso il Maestro.