Omelia (05-08-2009)
Paolo Curtaz


Che tenerezza, che forza! La scena che oggi ci racconta Matteo fa accapponare la pelle: la Cananea, una donna pagana, quindi, urla e sbraita per avere una guarigione. Non le importa di sapere chi è Gesù, vuole solo un miracolo dal guru di passaggio. La sua fede, come la nostra, vede in Gesù solo la possibilità per ottenere un miracolo. Forse questo profeta è potente come dicono, proviamo! Ma Gesù non le risponde neppure, come non risponde a noi quando ci rivolgiamo a lui solo per avere un favore... all'insistenza degli apostoli piuttosto in imbarazzo a causa della sceneggiata, Gesù risponde con una staffilata in pieno volto: non è bene dare il pane dei figli ai cani. Ci troviamo di fronte ad un inatteso Gesù maleducato? O razzista? No: Gesù vuole scuotere la fede di questa donna, la provoca, la sfida. Le dice: bella faccia che hai! Non sei mia discepola e vuoi un favore? Prima lascia che io accontenti i miei figli! E la donna, colpita nel profondo, non si offende e fa autocritica: è vero, si è rivolta a lui per opportunismo. Ma che il Signore le conceda, almeno, di raccogliere le briciole. E il Signore sorride e l'esaudisce: ora è nell'atteggiamento giusto...