Omelia (19-08-2009) |
Paolo Curtaz |
Il cuore della parabola di oggi sta tutto nell'annotazione che fanno gli operai della prima ora, che hanno lavorato tutto il giorno sotto il sole cocente. Mentre sono in fila che aspettano la propria paga, vedendo che gli operai dell'ultima ora ricevono un denaro, pensano di ricevere di più. È giusto, logico, tutti l'avremmo pensato, è una questione di giustizia. Poi, quando ricevono anch'essi un denaro, pavidi, invece di chiedere ciò che hanno pensato, chiedono per gli altri di meno. Sono forti con i deboli e deboli con i forti. Un denaro, ci dicono gli esegeti, era lo stipendio base perché una persona potesse dar da mangiare alla propria famiglia. E così capiamo che quell'ultima chiamata alle cinque del pomeriggio, inutile da un punto di vista lavorativo, è l'occasione, per lo straordinario padrone della vigna, di dare il necessario a dei poveracci senza umiliarli. Gli operai della prima ora, invece, chiedono per loro la fame. Mistero della miseria umana e del male che alberga nei nostri cuori! Gioiamo, amici, di potere lavorare nella vigna del Signore, gioiamo nel vedere fratelli e sorelle fare esperienza della misericordia del Signore anche all'ultimo minuto! |