Omelia (21-08-2009)
Paolo Curtaz


Tutta la Legge e i Profeti sono riassunti nel doppio precetto dell'amore: amare Dio con tutte le proprie forze e il prossimo come se stessi. Noi cristiani siamo facilitati, non abbiamo da mandare a memoria centinaia di prescrizioni rituali come gli amici ebrei e certi cristiani troppo devoti! E i comandi che il Signore dà sono straordinari: non è proprio amare ciò che desideriamo con maggiore intensità? Quanto è bello che ci si chieda di fare proprio ciò che maggiormente desideriamo! Di più: Gesù, con sano realismo, ci chiede di amare Dio al meglio delle nostre forze e della nostra intelligenza. Cioè: come riusciamo. Quante volte incontro dei cristiani che si lamentano dei propri limiti e di non riuscire ad amare sufficientemente Dio! Dio non è un Moloch che chiede sacrificio e amore assoluto, ma un Padre che chiede amore sincero. Di più: Gesù chiede di amare il prossimo come noi stessi. Prima, però, dobbiamo imparare ad amare noi stessi, senza deliri di onnipotenza, senza finzioni, senza eccessi. È difficile amarci come Dio ci ama, ma, per amare gli altri, dobbiamo prima avere fatto un percorso di riconciliazione profonda con noi stessi.