Omelia (24-08-2009) |
Paolo Curtaz |
Prega con noi, oggi, san Bartolomeo, il Natanaele del vangelo di Giovanni, uno dei peggiori caratteri dell'intera Scrittura, e che, pure, Dio vuole con sé. Natanaele è uno studioso, conosce bene la Scrittura (Sa che Nazareth è l'unico paese mai citato nella Bibbia! Sa che il Messia deve venire da Betlemme, città di nascita di Davide), è sotto il fico (Albero sotto cui si medita la Torah), ed è una linguaccia! I pregiudizi che si porta dentro su Nazareth sono abbastanza giustificati (non è un gran bel posto) eppure sentite con quanto entusiasmo cambia idea su Gesù! Perché? Gesù, avvicinandosi dice: Ecco un Israelita in cui non c'è inganno. Natanaele è una linguaccia e Gesù dice che è sincero. Che bello! Gesù sottolinea il positivo di Natanaele, anche se tirato fuori proprio con le pinze... Natanaele si arrende: è forse la prima volta che qualcuno trasforma un difetto in un complimento! Gesù è così: vede solo il bene, sa sottolineare solo il positivo di noi. Non gli interessa l'apparenza, i difetti del nostro carattere. Uno può essere discepolo anche se ha, come Natanaele, un pessimo carattere... Natanaele è il primo di una lunga schiera di santi, tra cui eccelle l'insopportabile Girolamo, che sono diventati santi malgrado il brutto carattere: abbiamo una qualche speranza! |