Omelia (02-09-2009)
Paolo Curtaz


Se, come la suocera di Pietro, veniamo guariti dalla febbre interiore e da ogni oscurità, è perché il Signore vuole che ci mettiamo al servizio gli uni degli altri. Ad esempio del Signore Gesù, siamo invitati ad accorgerci del tanto dolore che ci circonda e spezzare e condividere il pane della speranza affinché sazi l'umanità fragile e dolorante. Oggi, guardatevi intorno, provate a vedere con uno sguardo diverso le persone che avete accanto nella quotidianità. Sapeste quanto dolore nasconde il volto della vostra collega e quale abisso alberga nel vostro vicino di casa! Migliaia di uomini e donne sono travolti dal loro limite, dai loro errori e non conoscono la salvezza, non conoscono il Signore, non hanno speranza! Noi, guariti dalla febbre, ci alziamo per servirli, senza dire grandi parole ma amandoli nel nascondimento, pregando per loro, carbonari della fede, portatori di speranza. Il Signore, vittorioso sulla morte e sull'agire delle tenebre, ci aiuti in questa giornata ad essere testimoni della guarigione totale che Gesù porta annunciando il Regno e di cui abbiamo beneficiato e beneficiamo...