Omelia (07-09-2009)
Paolo Curtaz


Gesù mette l'uomo ammalato nel mezzo, al centro della sua attenzione. Non pone al centro l'osservanza scrupolosa e pedissequa della norma, come invece fanno i farisei pieni di rabbia (!) a causa di una guarigione miracolosa. Gesù ama il Padre, osserva la Legge senza cambiarne una virgola, ma non la sua per commettere un'ingiustizia. Assurdo: nel nome di Dio, pensando di osservarne la legge e di fargli piacere, i devoti farisei uccidono l'uomo, lo lasciano nella sua malattia, pensano di amare Dio negando la salvezza agli uomini! Gesù conosce bene la Legge e la pratica, la vive sulla sua pelle, sa che è stata donata per essere più uomini, più veri, non per incatenare le persone! Stiamo particolarmente attenti noi, uomini di fede, addetti all'annuncio della Parola, a non commettere lo stesso errore. A volte la percezione che le persone hanno della Chiesa è quella di un gruppo di persone che si divertono a proibire ogni cosa, a fare immensi distinguo sulle questioni della modernità. Sappiamo che non è così e che, soprattutto oggi, difendere la verità è un'opera faticosa e meritoria, ma sforziamoci sempre di mettere l'uomo al centro e il vangelo della libertà interiore sia il primo messaggio che esce dalle nostre bocche.