Omelia (11-09-2009)
Paolo Curtaz


Gesù invita i suoi discepoli ad essere estremamente onesti con loro stessi, a vivere un'autenticità radicale, in un atteggiamento di continua conversione, di dono della propria vita, di analisi delle proprie azioni. Gesù è un conoscitore staordinario dell'animo umano: ha perfettamente ragione quando dice che siamo sempre pronti a sottolineare i difetti degli altri e a giustificare i propri! Siamo pronti a notare i peccati degli altri, trovando sempre delle scuse quando si tratta di vedere i nostri... Il discepolo, invece, guarda alla luce del maestro più che alle tenebre altrui e, se necessario, sa leggere alle miserie altrui riconoscendo prima le proprie. Un comportamento di maggiore onestà e di correttezza reciproca aiuterebbe certamente il mondo a vivere in un clima di serenità e di comprensione. A otto anni dalla distruzione delle torri gemelle, dobbiamo e possiamo chiederci se l'atteggiamento tenuto abbia portato a un miglioramento della situazione o a un acuirsi delle tensioni internazionali. Il suggerimento di Gesù, guardare ognuno ai propri limiti, forse potrebbe anche aiutare nelle questioni mondiali...