Omelia (16-09-2009)
Paolo Curtaz


Ha ragione, il Signore, ha ragione: non siamo mai contenti, mai soddisfatti, come i farisei, come la gente che lo ascolta. Giovanni digiunava? Certamente aveva un demonio in corpo! Gesù non digiuna?
È un gaudente, un mangione e un beone! Anche noi ci comportiamo in questo modo nei confronti della Chiesa: tutti noi ne sappiamo di più del Papa e tutti sapremmo risolvere i tanti problemi che affliggono la Santa Chiesa di Dio! E la pastorale in parrocchia? E il nostro parroco? Non ne parliamo! Quello di prima sì, invece... Quando capiremo che ci è affidato il Regno, che la diversità è un dono? Che la lamentazione non è accettabile nei figli di Dio? Che ci occorre uno sguardo profondo e di fede sulla realtà, su di noi, sulla Chiesa? Poi, certo, insieme decidiamo cosa è meglio fare, quali strategie adottare, che tipo di pastorale proporre... Ma sono scelte conseguenti all'incontro e al rispetto del primo comandamento del Signore che è quello dell'amore reciproco! Grazie, Signore, di questa giornata, della mia vita, delle cose che ho, di me stesso. Non tutto funziona come vorrei, o come dovrebbe, ma non voglio, oggi, lamentarmi di nulla: ho te, cosa mi manca?