Omelia (08-10-2009)
Paolo Curtaz


Buffo: il Signore ci chiede di insistere. La nostra preghiera, spesso, è invece saltuaria e poco convinta. Ci rivolgiamo a Dio solo quando non ne possiamo più e sappiamo di non farcela. O, peggio, per chiedergli di risolvere delle questioni che, a rigore, potremmo benissimo risolvere da noi stessi. La preghiera è una questione di passione e di cuore, di costanza e di insistenza, attenti, però: è ad un Padre che ci rivolgiamo, non a un despota. E se Dio non esaudisce le nostre preghiere, cosa dobbiamo pensare? Come diceva sant'Agostino: il Signore ci fa aspettare perché il nostro desiderio è fiacco e deve rafforzarsi, o perché la cosa che chiediamo non è il nostro bene. O, aggiungo io, perché sbagliamo indirizzo di posta rivolgendoci ad un Dio che non esiste! I genitori sanno di cosa hanno bisogno i propri figli e anche un "no", talora, può essere salutare, anche se il bambino, vedendosi rifiutato, fa i capricci. Così, dice Gesù, il Padre per noi desidera solo cose buone. Come dico spesso, a me non è mai successo di vedere esaudita una sola delle cose che ho chiesto. Ma Dio mi ha concesso tutto ciò che desideravo, anche senza saperlo...