Omelia (15-10-2009)
Paolo Curtaz


Prega con noi Teresa la grande, spagnola di fuoco che riformò l'ordine dei carmelitani, facendolo diventare fucina di santi. Una delle poche donne "dottore della chiesa": il suo insegnamento è utile a tutti i discepoli.

I santi e i profeti bisogna riconoscerli mentre sono in vita, non quando sono morti e sepolti (e magari abbiamo contribuito a farli morire!). Gesù è severo con i suoi contemporanei che celebrano i profeti con monumenti e lapidi, dopo essere stati uccisi dai loro padri! E, fidatevi, non è solo l'atteggiamento del passato: ancora oggi la Chiesa stenta a riconoscere i profeti mentre sono in vita, rischiando continuamente di metterlo in croce ed emarginarli perché considerati strani o inopportuni. Uomini e donne che, anche nel recente passato, inviati dallo Spirito, hanno subito il disprezzo della Chiesa, quando non una vera e propria persecuzione. Siamo sempre aperti al soffio dello Spirito, allora, per non incorrere in questo grave errore. La grande Teresa, che oggi vediamo in tutta la sua statura spirituale, ebbe molto a soffrire a causa degli uomini di Chiesa, maschilisti e chiusi nei propri pregiudizi, che mal digerivano il dinamismo fattivo di una donna, seppur religiosa, nella cattolicissima Spagna cinquecentesca. Ma lo Spirito, e il suo padre spirituale, san Giovanni della Croce, la pensavano diversamente...