Omelia (20-10-2009) |
Paolo Curtaz |
State pronti, dice il Signore. Una parola che è una staffilata: estote parati è diventato il motto dello scautismo cattolico. Stare pronti ad accogliere lo sposo che viene nel cuore della notte. Stare pronti per non farsi travolgere ogni giorno dal caos quotidiano, dalle troppe cose da fare che impediscono alla nostra anima di raggiungerci, di vivere nella consapevolezza di chi siamo veramente, di ciò a cui siamo chiamati. Stiamo pronti, ritagliamoci ogni giorno qualche istante di preghiera, per vedere Dio che opera in noi, per cogliere la sua presenza di luce e di pace nelle nostre giornate deliranti. Non è lo stare pronti che incute paura, non è un giudice severo che aspettiamo, non un drago dai mille tentacoli, ma un padre misericordioso, un pastore che esce a cercare la pecora che la vita ha smarrito. È un abbraccio tenerissimo che aspettiamo, un incontro luminoso e pieno di pace cui aneliamo durante tutta la vita. Stiamo desti, pronti: il sonno della coscienza è il grande pericolo del nostro tempo, tempo che divora l'anima, che zittisce lo spirito, che impedisce il respiro del cuore. Animo, discepoli del Signore, aiutiamoci a stare svegli nell'attesa del ritorno del Signore! |