Omelia (24-10-2009) |
Paolo Curtaz |
Il mondo è stato creato con una sua autonomia, con una sua dinamica, e Dio lascia che le cose procedano secondo le leggi dell'Universo che egli ha creato e che stentiamo a decifrare. Gesù affronta un tema delicatissimo: la punizione divina. Molti pensavano, e a tuttora pensano, che le malattie o le disgrazie fossero delle punizioni divine per avere trasgredito a qualche suo comando. Non è così: Dio non punisce né premia, perché gli eventi sono conseguenza di scelte sbagliate. La colpa della morte di quei cittadini sotto la torre di Siloe è nel progettista o nell'impresa che ha realizzato i lavori, non nella volontà divina. La colpa dell'uccisione di un gruppo di ebrei ad opera dei soldati romani sta nella gestione violenta della politica da parte di Pilato, non in Dio. Se i bambini muoiono di fame, non è Dio a dover intervenire, ma noi, che spendiamo in prodotti dietetici più di quanto interi paesi spendono per la salute dei propri cittadini! Se la gente muore in guerra, non è Dio, come un preside severo, a dover intervenire, ma noi, che ancora fatichiamo ad accettare la diversità. Dio, come spesso dico, ci considera adulti! E Gesù ci invita a vivere questi eventi tragici per misurare la fragilità della vita e convertirci... |