Omelia (29-10-2009) |
Paolo Curtaz |
Gesù è consapevole del rischio che corre continuando a restare in Gerusalemme: non solo i farisei e la classe sacerdotale del tempio lo vogliono far fuori, ora anche Erode ci si mette! Non sappiamo le ragioni di questa nuova antipatia, probabilmente il ricordo doloroso e il senso di colpa per l'omicidio del Battista rendono inquieto il re fantoccio il quale, tanto per cambiare, decide di far uccidere anche il Nazareno. Gesù manifesta disprezzo per lui: la volpe, per il mondo ebraico, è un animale sciocco e malvagio. Ma, pur avendo a che fare con piccoli uomini, Gesù sa che la sua missione è molto più importante: non si lascia scoraggiare, va diritto verso la meta, costi quel che costi. La determinazione di Gesù, la sua decisione di annunciare il Regno, il suo essere a totale servizio del Padre anche a costo della propria vita ci sconcerta e ci fa rabbrividire. Quanto amore cogliamo nella scelta di Gesù! Non fanatismo, non delirio di onnipotenza, ma coraggiosa scelta radicale. Che il Signore scuota le nostre tiepide coscienze, le nostre stanche comunità, per essere maggiormente determinati nel servizio del vangelo, anche se questo ci costa qualche persecuzione! |