Omelia (05-11-2009) |
Paolo Curtaz |
È il cuore del racconto di Luca. Anzi, è il cuore del vangelo, il centro di ogni ricerca, di ogni bene, di ogni benedizione. Luca descrive, in tre parabole strepitose, l'essenziale della sua esperienza cristiana, dice chi è Dio, chi siamo noi. Dio è un pastore buono che esce a cercare la pecora smarrita e se la carica sulle spalle, non scarica su di lei la fatica e la rabbia di avere camminato per delle ore, riempiendola di percosse, ma ha anche la delicatezza di mettersela in spalla, per non affaticarla. Dio è contento di trovare un'anima persa, come quella donna che ha smarrito il portafoglio e, alla fine, lo ritrova. Dio è un padre che lascia ai propri figli l'autonomia, anche quando corre il rischio di perderli, che ci accoglie sempre, senza chiedere spiegazioni, che esce fuori a convincere il figlio adirato e a spiegare le ragioni delle sue scelte. L'uomo è colui che cerca luce anche fuori da Dio, ma che scopre che Dio lo viene a cercare, che Dio non è un avversario, un concorrente, qualcuno da tenere buono sennò si arrabbia, ma che è un Padre adulto che ci tratta da adulti, che ci spinge all'autonomia, che ci insegna ad essere più uomini. E tu, in che Dio vuoi credere? |