Omelia (06-11-2009) |
Paolo Curtaz |
Il Signore Gesù loda la scaltrezza dell'amministratore disonesto perché ha messo impegno nel venir fuori da una situazione perlomeno imbarazzante. E annota, sconsolato: quanta arguzia mettono i figli di questo mondo nel risolvere le situazioni complicate e quanta poca intelligenza mettono nelle cose dello Spirito! Ha ragione il Signore. Purtroppo. Chi di noi non si preoccupa dei propri risparmi rosicchiati dall'inflazione e dal saliscendi dei mercati? Chi di noi non smuove amicizie e conoscenze per avere giustizia da un avversario o per tutelare il proprio posto di lavoro? La stessa intelligenza, la stessa arguzia, siamo chiamati a mettere nelle cose di Dio, ben sapendo che lui solo può colmare i nostri cuori, lui solo può darci quella stabilità e quella pace interiore che valgono più di ogni altra cosa. Animo, cercatori di Dio! Smettiamola di vivere una vita spirituale approssimativa e altalenante, lasciata all'improvvisazione e al caso. Chiediamo al Signore di avere una forte motivazione per fare bene i nostri conti, per investire là dove tignuola e ruggine non distruggono, dove dimora il Signore, dove ha sede la nostra pace... |