Omelia (03-12-2009) |
Paolo Curtaz |
Commento su Matteo 7,21.24-27 Come far nascere o rinascere Cristo nel proprio cuore? Come accoglierlo nella concretezza della nostra vita? Ogni Natale che ci prepariamo a vivere è un impegno a rendere presente Gesù nella nostra fede. Non siamo qui a far finta che poi Gesù nasce. Gesù è giù nato, nella storia, ed ora chiede a ciascuno di noi di farlo nascere. Come prepararci? La Parola di oggi ci invita alla concretezza dell'ascolto: la presenza di Gesù in noi la possiamo scoprire diventando uditori della Parola. La Parola di Dio che leggiamo ogni giorno è la sorgente della presenza di Dio, si incarna in noi e ci svela il Verbo di Dio. Purtroppo, però, è difficile accogliere la Parola. Nelle nostre chiese riecheggiano molte parole che dovrebbero far risplendere la Parola ma, ahimé, non sempre è così. Corriamo il rischio di ricordarci più una la noiosa predica del parroco che non il vangelo che tentava di commentare! Ascoltiamo attentamente la Parola e poi lasciamola scuotere la nostra vita. È inutile leggere di amore e di guarigioni e vivere di odio e di rancore! Costruire la propria casa sulla roccia della Parola richiede impegno ma porta come frutto la presenza di Dio. |