Omelia (11-12-2009)
Paolo Curtaz


Siamo capricciosi come i bambini che litigano per un gioco, mai contenti, dice Gesù. Alcuni vogliono giocare alla danza, altri al gioco della lamentazione, senza mai mettersi d'accordo. Così alcuni si lamentavano del fatto che Giovanni Battista fosse un austero e ascetico profeta, eccessivo, esagerato. Gli stessi, ora, si lamentano del fatto che Gesù va a pranzo con i pubblicano, accusandolo di essere un mangione e un beone... Anche a noi succede così: non siamo quasi mai soddisfatti della nostra vita, delle nostre scelte, e passiamo a vedere le cose che non funzionano, il bicchiere mezzo pieno, invece di stupirci per tutte le cose che abbiamo ricevuto. E ci lamentiamo anche di Dio che, evidentemente, non sa proprio fare il suo mestiere; se fossimo noi, al suo posto, avremmo già fermato le guerre e sfamato i bambini dei paesi del Terzo Mondo! Povero Gesù, povero Dio e poveri noi, che non ci assumiamo mai le nostre responsabilità, che non vogliamo mai crescere o convertire il nostro cuore! Impegniamoci in questo avvento, in questa giornata, a gioire delle cose che abbiamo, a non darle per scontate, a non lamentarci continuamente delle cose che non vanno!