Omelia (05-11-2002)
Paolo Curtaz
Commento Luca 14,15-24

Vediamo se ho capito bene: il Regno è come una bella festa di nozze. Una di quelle dove ci si diverte, si chiacchiera, si mangia e si beve a dovere, ci si sente a proprio agio. Così dice la parabola, leggete. Così è il Regno, amici! Com'è, allora, che alle volte parliamo della fede cristiana e dell'incontro con Gesù come se partecipassimo al più triste dei funerali? Perché alle volte insistiamo a volere immaginarci Dio come una specie di rigido censore? Che ha a che vedere questo con la festa? Ma, anche qui, questa chiamata vive nella contraddizione. Gli invitati non vogliono partecipare. Le scuse sono risibili: il lavoro, gli affari, il tran-tran... sembra di sentire un uomo del nostro tempo! L'invito, allora, viene esteso a tutti, a chi non se lo aspetta. La parabola, è evidente, è rivolta al popolo di Israele che, invitato, rifiuta di partecipare al banchetto. Così Gesù prefigura la nascita della Chiesa, nuovo popolo non legato a un'etnia ma a un invito universale. Così siamo noi, amici. Invitati improvvisamente a partecipare alla festa di Dio. Non ce lo meritiamo, non ce lo aspettavamo, ma Dio ci invita ugualmente. E' Dio che sceglie e chiama tutti, prendendoli fin dai crocicchi delle strade. Per questo la nostra Chiesa si chiama "cattolica", che significa: "universale", perché tutti siamo stati gratuitamente chiamati. Due allora gli atteggiamenti cui oggi siamo chiamati: la consapevolezza che l'incontro con Cristo è festa (e se così non è forse dobbiamo ancora incontrare Cristo...) e il sapere che a questa festa è invitato ogni uomo. Siamo noi i servi mandati a invitare gli ultimi ai crocicchi delle strade: coloro che oggi incontreremo nella nostra quotidianità sentano nelle nostre parole, leggano nel nostro sguardo la volontà di un Dio che tutti invita alla festa del Regno...

Nulla, Signore, ci distragga dal rispondere al tuo invito, oggi. Nulla ci tenga lontani da te: che la nostra vita diventi invito a partecipare alla festa di Nozze dell'Agnello verso tutti i fratelli che metterai sulla nostra strada. Amen.