Omelia (02-12-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
La sua volontà è salda; tu le assicurerai la pace, pace perché in te confida.

Come vivere questa Parola?
Un versetto che è come un soffio di aria pura che invita a dilatare i polmoni. Quel ripetere "pace, pace" accarezza il cuore dell'uomo di ogni tempo. Da sempre, infatti, l'umanità è assetata di pace, ma sembra che essa sfugga costantemente alla presa. Un affannoso quanto inutile rincorrerla ma sulla pista sbagliata. Non sarà l'instabile equilibrio instaurato con le armi e neppure il codardo rintanarsi nel silenzio quando la presenza del male esigerebbe aperta denuncia, ad assicurarla.
La pace esige violenza, ma su se stessi, esige il coraggio della verità anche a costo di pagare di persona, esige impegno. È un a cui nessuno può sottrarsi. Ma non è tutto e neppure la parte più importante, anche se indispensabile.
La pace è primariamente dono di Dio e come tale va invocata, attesa ed accolta. Un umile affidarsi alla "Roccia" eterna da cui solo può scaturire ogni dono.
L'Avvento richiama l'attenzione sul silenzioso affacciarsi della pace nella nostra storia, su questa storia piena di contraddizioni che sto vivendo. Un'offerta discreta, come una mano tesa a cui ci si può aggrappare ma che non ti afferra tuo malgrado. Devi volerlo concretamente, ponendo segni di pace, anche quando sembra tempo perduto, nella profonda certezza che il Dio della pace è tra noi, lotta con noi, ci sostiene, si fa garante del suo trionfo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, invocherò questo dono di Dio e lascerò che esso afferri il mio cuore.

Dona pace, Signore, al mio cuore inquieto, e rendimi operatore di pace là dove mi chiami a vivere e ad operare.

La voce di un santo vescovo
La pace è un dono che viene dall'alto. È la strenna pasquale che Gesù ha fatto alla terra. Con tanto di marchio di fabbrica Madre in cielo.
Tonino Bello