Omelia (03-12-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.

Come vivere questa Parola?
Tutti, chi più chi meno, siamo dei ciechi che brancolano nel buio. E questo è tanto più fitto quanto meno se ne è consapevoli.
L'Avvento è il tempo propizio per prendere coscienza di questa realtà, individuandone le caratteristiche personali: miopia che impedisce di spaziare oltre i propri gretti interessi? Presbiopia che rende difficile accorgersi dell'umile e silenzioso dono di chi ci vive accanto? Astigmatismo che sfoca i contorni in un relativismo in cui annega qualunque valore? Difetti visivi di vario genere che rischiano di far perdere la direzione o di far ristagnare in una situazione di inerzia spirituale.
Scovare le ombre, a cui forse ci siamo andati via via adattando, è solo un aspetto di quanto l'Avvento ci sollecita a fare: il suo è un richiamo ad accorgerci e ad accogliere Cristo-Luce che ha fatto irruzione nella nostra storia perché gli occhi ottenebrati possano tornare a vedere.
Una presenza che diventa attuale, e quindi sanante, per ogni uomo nella misura in cui se ne prende coscienza e ci si rende a propria volta presenti a Lui. Si tratta di prendere sul serio e di alimentare quell'attesa vigile, a cui invitava la liturgia di domenica scorsa. Allora gli occhi si aprono e si scoprono, con stupore, le numerose impronte disseminate sulla nostra strada a documentare i suoi ripetuti passaggi.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò lo stato della mia vista spirituale. Esporrò quindi la mia situazione al Signore perché possa sanarmi.

Signore, quanti ciechi hai incrociato sulla tua strada durante la tua esistenza terrena e là dove hai trovato disponibilità e fede viva, hai ridonato la sanità! Ecco, oggi, sono io a invocare: "Fa' che io veda!", o meglio "Fa' che io ti veda!".

La voce di un dottore della Chiesa
Il cieco desidera dal Signore non del denaro, ma la luce. Senza di questa, tutto il resto gli sembra di ben poco valore. Imitiamo costui per essere illuminati esteriormente e interiormente.
S. Gregorio Magno