Omelia (06-12-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa.

Come vivere questa Parola?
Il profeta Isaia, accompagnandoci in questo tempo benedetto di Avvento, ci apre visioni di bellezza, di benessere e di pace. Tutto quello che era grido di dolore, d'impotenza e di male, si trasforma in canto di gioia. Le acque che scorrono nel deserto, sono immagine di una realtà nuova: appagante finalmente e gioiosa. Il tempo di una enorme fatica e stanchezza si è chiuso, ora finalmente è vita vera, vita in pienezza.
Chiaramente Isaia alludeva ai tempi messianici, quando, terminata la lunga attesa, come solo che spunta da Oriente, sarebbe venuto il Salvatore: il Dio fatto carne in Gesù.
Ma in noi fa capolino una domanda: adesso, nella fatica esistenziale di tempi difficili in cui la crisi provoca danni o comunque ci mette tutti a duro cimento, che significato hanno queste a parole tanto belle: come un'aurora rossodorata che si affaccia sul monte, oltre, ben oltre il compattarsi di nubi nere? Ecco, queste parole di Isaia, nel cammino d'Avvento, che è impegno ad interiorizzare il senso del Natale, alludono, per noi, a un vero bene che deve venire.
Il cristiano è capace di gioia e di sano ottimismo perché vive la dimensione della speranza teo-logale. Non tutto è negatività, non tutto è dolore o male qua e ora. Perché nel cuore della realtà anche più nera, l'onnipotente sapienza di Dio che ci ha creati per amore è all'opera. L'abate Egidio Gavazzi non si stancava di ripetere: "La Provvidenza è proprio questo: la sapienza di Dio-Amore che opera - ce ne accorgiamo o no - dentro la storia.

A questo penso con gioia oggi nel mio rientro al cuore e prego: donami, Signore, di essere uomo/donna di speranza, sono certo/a che quanto dice Isaia avverrà per me. In questa vita e in quella che dura per sempre.

La voce di un testimone di oggi
La tua Parola, che sta nel principio, radice di ogni intelligenza, la stessa Parola che si è fatta carne, o Padre, sia la nostra unica Legge lungo il cammino: rendici aperti al suo misterioso splendore quale luce di tutti gli esseri, attenti al suo agire incessante nelle vicende della nostra storia e in ogni singolo uomo
che sia assetato di verità, di libertà e di giustizia.
Davide Maria Turoldo